La particolarità di questa crisi non è stata per il suo coinvolgimento a livello globale, ne tantomeno l’impatto sanitario ed economico conseguitone, quanto la sua rapidità e complessità con cui si è diffusa nei 5 Continenti.
Nonostante molti economisti siano di parere contrario, i cambiamenti del business delle imprese italiane avevano già ricevuto da lungo una nuova chiave di volta, purtroppo tanti imprenditori non erano riusciti a leggere i segni dei tempi, e non hanno reagito con tempestività.
Il paradigma attuale si fonda sulla velocità con cui le innovazioni si propagano nei vari settori, anche grazie alla profonda complessità del contesto economico e sociale in cui viviamo.
Cambiare il proprio punto di focalizzazione ha consentito alle imprese che avevano già innovato il proprio modello di business, di affrontare e superare la fase di emergenza.
La flessibilità, la resilienza e la digitalizzazione sono le virtù che hanno consentito di affrontare la rapidità del cambiamento e la complessità dei mercati.
Differentemente dal passato le aziende odierne devono confrontarsi con una realtà molto più variegata.
Per esempio: la filiera fornitore e cliente, hanno meccanismi di contrattazione e commercio decisamente molto più complesse dei bei tempi dove i negozietti di quartiere rappresentavano l’anima dell’economia.
È fondamentale quindi che i rapporti commerciali si evolvano in una partnership: o vincono tutte e due o perdono tutte e due.
Gli elementi centrali su cui puntare sono la Resilienza e la Rinascita: è necessario avere la forza di reagire e riorganizzare positivamente la propria azienda nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo.
Per non fermarci, dobbiamo cambiare la nostra prospettiva, creando una dinamica positiva, una capacità di superare i momenti burrascosi.
Soltanto tramite la Resilienza potremo progettare la “Rinascita” con determinazione, agendo sulle variabili e sulle opportunità di un contesto estremamente volubile.
La celerità con cui l’evoluzione economica fa il suo corso, deve ispirare rapidità di esecuzione, ma al contempo è cruciale che si abbia una visione articolata di medio termine.
Questa crisi non si vince con interventi isolati.
La formula vincente è una visione d’insieme che consideri l’azienda per quella che è: un complesso organizzato con lo scopo di rendere l’attività sostenibile nel tempo, o addirittura replicabile.
Concludendo, la complessità del quadro economico nazionale, a seguito della pandemia, richiederà sempre più competenze e visione di ampio respiro.
Questa visione globale può essere fornita dai “Professionisti del Management”: dal manager tradizionale passando, al temporary management, per finire ai consulenti di management; ciascuna di queste figure svolge un ruolo strategico per l’impresa.
Ognuna delle tre figure ha visioni, valori, modalità operative e competenze differenti; è la criticità dell’azienda, con il suo relativo sistema, che ne richiede una piuttosto di un’altra o un insieme di esse.
È ormai chiaro che per prosperare l’impresa ha necessità di collaborare in rete, coinvolgendo tutti: se non vincono tutti, non vince nessuno.Oltre alla conoscenza, è essenziale l’abilità manageriale di “fare” squadra.
Volare è bello ma atterrare è tutto.
RIFLESSIONI DI :
Giorgio Roveri: Socio ADICO e Amministratore Delegato PROVIDE
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