La Commissione Europea ha pubblicato l’ultima relazione sul sistema usato per impedire o limitare la vendita di prodotti pericolosi sul mercato, il cosiddetto “sistema di allerta rapido” che prevede la collaborazione di 31 paesi (gli Stati membri dell’UE più il Regno Unito, la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein). La relazione mostra che il numero di azioni intraprese dalle autorità a seguito di segnalazioni cresce ogni anno, passando da 4 050 prodotti segnalati nel 2018 a 4 477 nel 2019. Si tratta di un aumento del 10 % rispetto all’anno scorso e del 63 % dal 2015. Le azioni intraprese vanno dal ritiro o dalla distruzione di un prodotto da parte dei distributori e dei dettaglianti prima che il prodotto in questione raggiunga i consumatori, al richiamo dei prodotti dagli utilizzatori.
Secondo la relazione, la categoria di prodotti che è stata oggetto di maggiori notifiche sono i giocattoli (29 % delle notifiche totali), seguita dai veicoli a motore (23 %) e dagli apparecchi e dispositivi elettrici (8 %). Anche i prodotti cosmetici, l’abbigliamento, i prodotti tessili e gli articoli di moda, nonché gli articoli per l’infanzia, hanno registrato un numero elevato di segnalazioni. Pur non rientrando nella relazione del 2019, dall’inizio della pandemia di coronavirus è stato registrato un certo numero di nuove segnalazioni. Al 1º luglio sono state registrate 63 segnalazioni di mascherine, 3 segnalazioni di tute, 3 segnalazioni di disinfettanti per le mani e 3 segnalazioni di lampade UV (“germicide”). Tra il 1º marzo e il 1º luglio sono state intraprese 10 azioni di follow-up riguardanti le mascherine e una riguardante un disinfettante per le mani, il che ha permesso un’ulteriore armonizzazione delle misure nei confronti di tali prodotti, migliorando così la protezione dei consumatori in tutta Europa.
Fondamentale in tutto questo è la collaborazione tra gli stati ma anche la cooperazione delle aziende produttrici che possono monitorare la situazione ed effettuare segnalazione tramite Business Gateway per avvertire in modo rapido ed efficiente le autorità nazionali di aver messo in commercio un prodotto che potrebbe essere pericoloso.
Interessante anche l’analisi dei test effettuati sui dispositivi di mobilità più diffusi come scooter elettrici, hoverboard, biciclette elettriche e monocicli. Nell’80% dei test effettuati, i prodotti risultano non conformi agli standard europei di sicurezza elettrica e meccanica. Non necessariamente ciò rappresenta un serio rischio ma dimostra la necessità di una maggior regolamentazione del mercato.
Amina Piciotti
Media Ambience