Il 2020 è stato l’anno del digitale a tutti i costi, che sia stato per organizzare una riunione, la didattica a distanza o per ordinare una pizza, abbiamo tutti dovuto impratichirci non poco e questa piccola rivoluzione ha impattato sui nostri comportamenti tanto da trasformare nuove abitudini in qualcosa di permanente; indietro su certe cose non torneremo più. E’ anche stato l’anno che ha consacrato il lavoro agile, flessibile, da remoto, da casa, più o meno forzato, più o meno raccomandato. In pochi giorni molti di noi sono diventati padroni del loro tempo, spesso molto dilatato rispetto a prima, e hanno dovuto affrontare nuove sfide, non solo tecnologiche.
L’interazione in tempo reale con i colleghi è venuta a mancare, se non in momenti prestabiliti che abbiamo dovuto gestire ritagliandoci un angolo di casa tutto nostro e magari non proprio destinato all’attività lavorativa. Abbiamo dovuto dare dimostrazione di dinamicità e di bravura a mantenere alta la produttività anche nel caos domestico, nella convivenza famigliare. Abbiamo imparato ad essere smart in tutti i sensi anche nella mentalità e soprattutto nella capacità organizzativa. Ci siamo sentiti soli qualche volta, abbiamo dovuto attendere più ore per avere risposte utili ma adesso potrebbero darci l’Oscar!
E poi siamo diventati un target di tante campagne di marketing, volte alla vendita di prodotti tecnologici, abbigliamento casalingo, sedute ergonomiche e naturalmente quelle dei tools per le riunioni online. I progettisti dell’interior design stanno inserendo il fenomeno tra le migliori soluzioni d’arredo. Interessante poi l’intraprendenza di alcuni albergatori o proprietari di strutture ricettive in città che hanno creato pacchetti di ospitalità perfetti, capaci di coniugare i servizi dedicati al business, come il wifi, le sale riunioni e la ristorazione, al silenzio e la privacy delle camere in daily use. Qualcosa lascia pensare che siamo solo all’inizio ma mai come ora siamo veramente smart e siamo un target per qualsiasi campagna di digital marketing.
Amina Piciotti