LA LEADERSHIP CREATIVA PER LA COSTRUZIONE DEL VALORE NEL BUSINESS Il fattore umano è ancora la chiave dei più grandi successi aziendali
Il 2020 ha segnato un cambiamento profondo e irreversibile in ogni ambito della nostra realtà. La pandemia di COVID-19 ha fatto sì che lo scenario davanti a noi mutasse drasticamente, stravolgendo così obiettivi, priorità e piani di persone e aziende in tutto il mondo. Come spiegato da Philip Kotler, il marketing ha l’obiettivo di vendere, di creare valore per il cliente, di aumentare la qualità della vita delle persone e di dare un contributo alla loro felicità e al loro benessere. Ecco l’importanza di analizzare la portata dei cambiamenti a livello sociale, che inevitabilmente hanno un impatto significativo sull’offerta di marketing e servizi, e, senz’altro, sul business development. Ne parliamo con Carlo Grippo, esperto dell’ambito a livello internazionale, nonché Manager di Transizione CAHRA by Simonelli.
Oggi cambiano le esigenze dei clienti, ma non bisogna sottovalutare quelle dei decisori di business. Secondo la sua esperienza nel marketing e nello sviluppo di brand influenti in tutto il mondo, come sta cambiando il settore e quali sono gli impatti del boom dei servizi digitali?
A mio avviso questo maledetto anno di covid ha modificato e talvolta esasperato alcuni comportamenti anche nei clienti più “conservatori”. Non avendo la pretesa di conoscere tutti i settori, è però evidente la fortissima propensione all’utilizzo dei tantissimi servizi digitali nella maggioranza dei “decisori di business”. Mi auguro che l’utente finale sappia sfruttare questi servizi e non esserne succube, visto che siamo bombardati da ogni tipo di proposte “h24”. Le aziende invece hanno l’obbligo di utilizzare quei servizi più idonei al proprio DNA per rimanere al passo coi tempi, altrimenti resteranno indietro e il gap con il mercato di riferimento potrebbe essere drammatico.
Parliamo dell’importanza dei dati. Sappiamo che il mondo del marketing si sta adattando al contesto digitale, incoraggiando così lo sviluppo di tecnologie in grado di analizzare i dati per incontrare le reali esigenze di acquisto del cliente. Qual è la sua opinione in merito, stiamo procedendo nella direzione della valorizzazione del brand?
Sono sempre stato un avido lettore di dati e statistiche. Riguardo alle tecnologie ci sarebbe da chiedersi: se sono uguali per tutti, allora perché alcuni Brand hanno più successo di altri? Davvero difficile rispondere in poche parole. Bisognerebbe prima definire cosa significhi “successo”: fatturato, utili, notorietà, sostenibilità, cultura e benessere? La valorizzazione di un Brand credo possa avvenire solo grazie a un processo costante e duraturo nel tempo: ben vengano le tecnologie, ma quelle di oggi sono solo uno strumento di cui servirsi per varare il proprio piano d’azione. Vedo molti progressi tra le aziende italiane, ma nel contesto digitale ho impressione che siamo ancora indietro a molti altri Paesi Europei.