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Imprese familiari e borsa

La World Federation of Exchanges, il gruppo industriale globale per le Borse e CCP, ha pubblicato recentemente un rapporto sulle imprese familiari, indagando sulle opportunità e le sfide per le imprese a conduzione familiare e richiamando l’attenzione del capitale pubblico per possibili investimenti.

Il rapporto – intitolato “Family Firms and listing. Opportunities for Public Capital Markets” – include anche una serie di raccomandazioni per le borse affinché considerino la possibilità di inserire nei listini più imprese familiari.

Secondo il rapporto, le imprese familiari sono uniche e molto diverse dagli altri tipi di società: il business di famiglia è molto più che un semplice investimento, i proprietari traggono benefici non finanziari come la soddisfazione di controllare e gestire un’azienda che porta il proprio nome. Inoltre i valori familiari determinano la direzione strategica dell’organizzazione e le relazioni con le parti interessate (il 58% delle società quotate e il 53% delle imprese non quotate concordano sul fatto che la famiglia e l’azienda condividono gli stessi valori) e i proprietari sviluppano un profondo stato di appartenenza emotivo, con oltre il 50% degli intervistati che concorda sull’interconnessione tra famiglia e affari.

Queste caratteristiche influenzano la gestione delle imprese familiari. Esse possono operare in un modo che si discosta dalle tradizionali aspettative di massimizzazione del profitto, concentrandosi invece sulla creazione di un equilibrio a lungo termine tra benessere della famiglia e performance finanziaria (78% delle imprese non quotate e 58% delle società quotate). Questa attenzione potrebbe anche portare i manager di famiglia a trascurare le opportunità a breve termine o ad accettare profitti più bassi o una crescita più lenta, per garantire la sopravvivenza dell’azienda.

Il desiderio di un controllo a lungo termine può portare le imprese familiari ad escludere il coinvolgimento di azionisti esterni. In effetti, il rapporto conclude che le imprese familiari potrebbero temere che l’apertura al pubblico possa minacciare l’autorità della famiglia e mettere in discussione la loro identità, i valori e l’indipendenza (il 31% degli intervistati non quotati ha dichiarato che il timore di perdere il controllo della propria azienda era la ragione principale della mancata quotazione). Tuttavia le società intervistate già quotate non pensano che l’ingresso in borsa abbia avuto un impatto negativo sulle loro prospettive a lungo termine e hanno concluso che divenire pubblici sia stata una scelta strategica che ha permesso all’azienda di raggiungere i suoi obiettivi.

Il rapporto è stato compilato dal Gruppo di lavoro delle PMI del WFE (SMEWG) utilizzando ricerche, interviste e un sondaggio su 50 aziende quotate e 76 non quotate di famiglia provenienti da tutto il mondo (20 paesi).

https://www.world-exchanges.org/home/index.php/news/world-exchange-news/the-world-federation-of-exchanges-publishes-research-report-into-family-businesses-listing

 

News  ADICO – Redazione Ufficio Stampa Media Ambience

2018-04-13T14:43:52+00:00 aprile 5th, 2018|News, News 2018, News Adico|