Michele Cimino – Presidente ADICO commenta i risultati della
RICERCA INTERNAZIONALIZZARE L’IMPRESA – COME QUANDO E PERCHE’ e
e annuncia il pacchetto “ADICO verso l’Internazionalizzazione delle Imprese”.
Si è svolto con successo l’evento ADICO per la presentazione della ricerca realizzata con SIGMA Consulting e presentata in Confcommercio grazie alla collaborazione con AICE sul tema sul tema ”Internazionalizzare l’impresa “che rappresenta la vera sfida per le aziende italiane di fronte a una auspicata crescita della nostra economia.
La ricerca ha messo in evidenza che solo il 59% delle aziende intervistate opera nei mercati esteri, il 29% pensano di andarci e il 12 pensano di non essere interessate.
Un’ampia discussione si è sviluppata nel corso della tavola rotonda, con : Giovanni Basagni Presidente Miniconf , Andrea Boscato Partner The Vortex e Mariano Mercadante Presidente Amarfood.
Il primo punto evidenziato è che esiste una differenza sostanziale tra “esportare per vendere” sui mercati esteri e “internazionalizzare l’azienda”.
Nel primo caso si tratta di esportare i prodotti e i servizi con una struttura centrale in Italia che deve sviluppare su ogni mercato estero l’attività di vendita e di distribuzione (diretta o indiretta).
Esperienze frequenti sono quelle di aziende che da una delocalizzazione puramente industriale, dove esiste una fabbrica all’estero che produce per il mercato italiano, sono passate ad una attività commerciale nello stesso mercato.
Queste soluzioni non producono immediate risposte positive perché le problematiche legate alla vendita, alla distribuzione e alla logistica , sono molto diverse e richiedono contatti diversi nel mercato stesso.
Internazionalizzare è una situazione più complessa quando l’azienda ha delle strutture delocalizzate in uno o più paesi esteri sia come produzione che come distribuzione e quando alcune attività non partono più dall’Italia ma si muovono direttamente tra i paesi esteri.
Questa problematica può essere uno spunto di approfondimento della prossima ricerca con l’obiettivo di avere dati suddivisi nelle due tipologie di imprese mentre di fatto le aziende multinazionali sono tutte orientate al secondo modello prima citato .
Un secondo punto emerso è quello che le Aziende devono affrontare ogni nuovo mercato con la stesso approccio che viene utilizzato dall’’Azienda in Italia.
Sono state delineate due funzioni che possono agevolare l’intervento estero della PMI: l’ “intermediario culturale “ che deve fornire alle aziende le specifiche e le modalità di vita dei consumatori del mercato identificato come interesse per l’Azienda e pianificare le relazioni sociali, e l’”export manager “ che svolge tutta l’attività commerciale dall’Italia per tutti i paesi in cui l’Azienda è impegnata per l’esportazione .
Un altro punto centrale del cambiamento è il ruolo determinante della FORMAZIONE intesa come creazione e potenziamento di COMPETENZE per il nuovo ruolo da svolgere nel mondo.
L’imprenditore della PMI italiana ha spesso una visione accentrata di tutta la filiera del prodotto o servizio per il nostro mercato che non può valere come metodologia di lavoro nei mercati esteri per i quali bisogna tenere presente le abitudini del paese in cui operare.
ADICO continuerà a fare cultura , formazione e informazione per le PMI Italiane che vogliono impegnarsi verso l’estero, identificando Aziende Partner che possano integrare l’offerta ADICO , sia con i consolati dei paesi esteri per fornire dei collegamenti usufruibili per le aziende, sia con una formazione manageriale adeguata alle nuove esigenze emerse nel Convegno.
ADICO annuncerà un pacchetto “SERVIZI ADICO INTERNAZIONAL“ che comprenderà le attività emerse organizzando workshop operativi per paese e per tipologia di prodotti.
Una nuova ricerca 2018 con Sigma Consulting ci dirà se abbiamo lavorato insieme nella giusta direzione.
Grazie per l’attenzione
Michele Cimino
Presidente ADICO